L’esperienza nel sociale non è solo un atto di altruismo, ma una vera e propria scuola di vita capace di influenzare positivamente anche la sfera professionale. Le attività di volontariato, come la gestione di un banco alimentare o il coordinamento di una colletta, richiedono abilità che vanno oltre l'organizzazione pratica: empatia, ascolto, capacità di affrontare sfide complesse e un approccio centrato sulle persone. Queste competenze, applicate al mondo aziendale, possono fare e, sempre più frequentemente, fanno la differenza. Le imprese, spesso viste come semplici entità economiche, in realtà, sono comunità di uomini e donne che lavorano per un obiettivo comune. In questi anni ho verificato come comprendere e trasferire il valore della condivisione e dell’ascolto, facilita la creazione di un ambiente collaborativo e motivante. In questo contesto, le relazioni umane diventano il pilastro su cui costruire strategie vincenti. Lavorare nel sociale mi ha insegnato anche a gestire risorse limitate con creatività e responsabilità, una competenza che si rivela fondamentale nel controllo di gestione aziendale. Quando si impara a ottimizzare ogni risorsa per rispondere a bisogni concreti, come avviene nel no-profit, si sviluppa una visione pratica e sostenibile che può essere applicata direttamente nel business. Un altro aspetto fondamentale è la costruzione della fiducia. Nel sociale, la trasparenza e l’impegno sono elementi indispensabili per coinvolgere le persone e raggiungere gli obiettivi. Allo stesso modo, nel mondo aziendale, per un consulente, guadagnarsi la fiducia del team e degli stakeholder è fondamentale per aumentare le probabilità di successo. Così, l’impresa non è più solo un luogo di lavoro, ma come una comunità in cui ogni persona ha un ruolo unico, nel senso di irripetibile. Questo approccio umano consente di affrontare le sfide aziendali con una prospettiva nuova, che tiene conto non solo dei numeri, ma anche delle emozioni, dei bisogni e delle motivazioni che guidano le persone. Portare nelle aziende i valori appresi nel sociale ha contribuito e contribuisce tutt’ora a creare una cultura aziendale basata sull’etica e sul rispetto, valori sempre più apprezzati dai clienti e dai collaboratori. Non si tratta solo di "fare profitto", ma di costruire un modello di business sostenibile e capace di generare un impatto positivo. Le esperienze di condivisione e di ascolto maturate nel sociale non sono, quindi, separate dalla sfera professionale. Al contrario, rappresentano un valore aggiunto che arricchisce il modo di lavorare e di guidare le persone, trasformando l’impresa in un motore di crescita umana ed economica.